Enogastronomia
Servizi
A pascolo con il casaro
Utilizzando la grande forza rigenerativa della primavera, che garantisce ai pascoli e quindi ai formaggi i migliori elementi nutritivi e olfattivi, Oscata inVita organizza con la secolare azienda agricola Le Ferregne una giornata dedicata alla visita aziendale ed alla degustazione. Gli ospiti possono così conoscere una famiglia di allevatori che da quattro generazioni cura la produzione del latte, partendo dal foraggio del bestiame, fino alla produzione del formaggio, conservando i prodotti in un’antica cantina rurale. Dopo la degustazione si va ad impiccare il caciocavallo all’ombra di acacie e noci nell’area picnic della sorgente Serroni.
Infornata di comunità
Oscata inVita organizza infornate collettive proponendo un’antica ritualità praticata delle famiglie locali che utilizzavano un forno condiviso per potersi garantire il pane da consumare durante la settimana. L’infornata del pane era preceduta da quella delle pizze, ovvero focacce farcite con pomodori ed origano, che venivano utilizzate per verificare la capacità di riscaldamento del forno.
Pigiatura
A fine settembre Oscata inVita racconta i riti della vendemmia facendo rivivere in una giornata le antiche usanze del tempo, partendo dalle vigne in prossimità del borgo, si assaggiano prodotti locali e si ascoltano le storie ed i racconti degli abitanti locali riguardanti la raccolta dell’uva e la lavorazione per ottenerne il vino. Si mostrano e si utilizzano gli attrezzi di una volta e si partecipa ad una pigiatura dimostrativa. Il menu è tipicamente a tema uva e la cottura dei cibi avviene nelle fornacelle. Da provare la mela cotogna servita nel vino cotto come dessert!
Borgo in festa
È una storica festa di contrada, che si tiene ad inizio agosto. E’ legata ai prodotti raccolti in estate, infatti sono tipicamente proposti due cereali quali la pannocchia di mais ed il migliazzo, una pietanza realizzata con ingredienti poveri, la farina di miglio, e alla portata di tutti, date le immancabili scorte di ingredienti caserecci.
Il migliazzo, preparato in origine con la farina di miglio costituiva un piatto unico e completo per i contadini. Veniva preparato “cu re frìttele” (i ciccioli), grossi pezzi di grasso di maiale, e col formaggio che c’era in casa. Con il tempo alla festa sono stati aggiunti i peperoni ripieni e le ciambotte realizzate con gli ortaggi dell’orto sociale.