Paesaggio rurale
Patrimonio materiale
Il paesaggio rurale oggi è caratterizzato dalla vocazione agricola del territorio che si distingue per alture con dislivelli che possono arrivare anche a circa 400 metri. Il territorio per l’80% è destinato alla coltivazione del foraggio o del grano. Lo sguardo si interrompe spesso su boschi o caseggiati, masserie o agglomerati di stamberghe, unite da tratturi e sentieri ancora modellati dal vento. Nel periodo preromanico il territorio era abitato dagli Osci, popolazione conosciuta per la propria laboriosità ed operosità (il termine deriva da Ops, opera in latino). Successivamente ha rappresentato un territorio di passaggio, una terra di mezzo, attraversata dalla via Appia, oggi patrimonio Unesco, che collegava Roma a Brindisi. Nel medioevo costituiva invece la riserva di caccia da Federico II, che nel ‘200 praticava proprio in queste zone la falconeria, da lui introdotta e regolamentata per la prima volta in Europa, dimorando nel Castello di Bisaccia. Il territorio inoltre è stato interessato da pascoli per bestiame, ovino e bovino, ed è ancora interessato dalla pratica della transumanza, patrimonio Unesco. Il paesaggio è molto caratteristico in ogni fase della stagione, legando i suoi colori alla vita dei terreni. In primavera si copre di un verde intenso per le immense distese cerealicole ancora in maturazione, ed in estate diventa totalmente giallo, per diventare marrone e brullo in autunno, in tempo di aratura, e coprirsi spesso di bianco in inverno. Dal 2000 è presente un vasto parco eolico, Oscata inVita anche attraverso il vento cerca di raccontare un territorio che ha ampie potenzialità, anche nello sfruttamento dell’energia eolica. Lungo i cammini è possibile ammirare il Gargano in lontananza, con il golfo di Manfredonia, oppure il monte Vulture in Basilicata, o i paesi della vicina Daunia, della Baronia ed i monti Picentini. Oscata inVita promuove giornate di cammino lungo i percorsi tracciati e proposti proprio dai volontari locali.