Forno di comunità

Patrimonio materiale

Il forno veniva utilizzato fino agli anni ‘60 con un sistema di turnazione, atto a garantire un riscaldamento più lungo possibile, dalle diverse famiglie oscatesi presenti nel circondario del suo abitato, per realizzare le pagnotte di 4 o 5 kg da consumare nel corso di una settimana. Il forno era alimentato a paglia e tuttora nelle manifestazioni si cerca di mantenere il suo utilizzo, visto che rappresenta l’ultimo manufatto in Irpinia in cui è utilizzabile solo la paglia.

Il forno di comunità apparteneva a Tata Tonno, capostipite di una famiglia che ha abitato nel circondario di Oscata di mezzo, verso la fontana. La consuetudine del tempo era quella di condividere l’utilizzo del manufatto, costruito su terreni privati messi a disposizione degli interessati, con le persone che contribuivano alle spese di ripristino e costruzione. La convenienza della condivisione del fuoco era prevalente rispetto alla proprietà stessa del bene. In questo modo la comunità ricavava, per ogni famiglia, da un’unica infornata il pane della settimana, elemento fondamentale della dieta mediterranea per soddisfare il fabbisogno energetico di contadini ed allevatori. La successione della proprietà divisa di Tata Tonno ed il moltiplicarsi degli eredi, l’avvento delle moderne cucine e lo spopolamento del luogo hanno provocato l’abbandono di questa antica ritualità basata sulla condivisione del fuoco, della legna da ardere, dello scambio del lievito madre (lu cresend’) e della classica pizza da infornare prima della cottura del pane.

Nel 2022 il forno si presentava pieno di materiale edile di risulta. Grazie all’intraprendenza di Sergio Lapenna, un socio fondatore di Oscata inVita, il forno è stato completamente ripulito e portato ad una condizione di ripristinabilità, che i volontari di Oscata inVita hanno promosso, lanciando una campagna di raccolta fondi, pervenuti da ogni parte di Italia e dall’estero, e di raccolta di materiale. Lo sforzo del lavoro manuale collettivo ha portato alla riattivazione dello stesso, garantendo ad Oscata un nuovo utilizzo.

Il forno è accessibile anche durante i cammini e le visite ed Oscata inVita lo attiva nel corso di eventi dedicati sia su iniziativa dell’associazione stessa sia su richiesta di gruppi di persone interessate a rivivere una ritualità unica nel suo genere dal sapore antico e dallo spirito autentico. Ad Oscata sono presenti circa 5 forni di comunità e per le Cucine Rurali dell’Alta Irpinia le ritualità del forno rappresentano un insieme di gestualità, riti, usanze e metodi da valorizzare anche con spirito innovativo.

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