Casa di Michele Panno

Patrimonio materiale

La casa natale di Michele Panno, dove è ambientato il libro “Infanzia del borgo”, rappresenta la traccia visibile della storia autobiografica di una umile e numerosa famiglia contadina, con 5 figlie femmine da maritare ed un maschietto, il più piccolo, lo scrittore oscatese al quale è stato dedicato un documentario, presente nel canale youtube dell’associazione. Il libro è stato recensito e promosso quale opera etnografica di considerevole interesse per il territorio. Rappresenta uno scrigno di immagini letterarie dedicate a mestieri e mestieranti oggi non più replicabili. Michele Panno è autore di altri due libri autobiografici “Tracce e rimandi” e “Scaglie di memorie” nonchè di raccolte di poesie e saggi. A Michele Panno è stato dedicato un murales, realizzato da Miza, un’artista locale che dalle crepe delle case ha ricavato i volti di diversi autori locali. Nel borgo è possibile scorgere anche quelli dedicati a La Penna ed a Franco Arminio, disegnati dalla stessa artista.

Le case di un tempo fungevano anche da ospedali, ecco un racconto tratto da “Infanzia del borgo”: “Il giorno che nacqui io, ad esempio, mia madre andò a piantar granone. Aveva fatto tanta di quella ginnastica che venni alla luce senza alcuno sforzo, accanto al focolare. Nemmeno il tempo di sdraiarsi su un pagliericcio e attendere Ze Maria. Regolarmente avvisata da mio padre, la vammana arrivò, con il solito grembiule rimboccato. Mia zia Michelina aveva già legato l’ombelico, lavato e fasciato il neonato. Tutto era in ordine. Ti porto nu Michele. Fu questo il buon augurio della vammana. Mia madre ne aveva tanto bisogno. Già cinque figlie femmine allietavano la sua casa. L’Arcangelo Michele, più volte invocato, aveva fatto la grazia. Infatti io venni alla luce la notte fra il sette e l’otto maggio. Fui chiamato Michele proprio in omaggio all’Arcangelo. E con i Santi non si poteva scherzare. Lo ammoniva perentorio il detto: scherza con i fanti non con i Santi. Il nome doveva essere proprio quello: me l’ero portato dietro. Allora la nascita di un bimbo non poneva problemi di alcun genere come per i gatti, per i cani, per i capretti, per i vitellini. Nascevano quelli senza tanti fastidi o complicazioni, potevano nascere questi allo stesso modo”.

La casa di Michele Panno è presente nella segnaletica del borgo ed è proposta nei cammini letterari in cui attraverso letture e descrizioni viene raccontata la vita di una volta proprio grazie ai racconti dell’autore.

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