Architettura rurale
Patrimonio materiale
L’architettura rurale diffusa nel territorio presenta strutture oggi non più utilizzate ma che destano curiosità agli occhi dei visitatori. Diverse case rappresentano la traccia visiva dei racconti dei loro autori. Le masserie, stamberghe e casette sono affiancate da porcili, forni, pollai e stalle che aiutano a raccontare il modo di vivere di un tempo, il modo di ricavare gli alimenti per il sostentamento quotidiano, il ciclo di approvvigionamento legato alle stagioni fino a portare il cibo nelle cucine.
Case rurali degli autori locali: le casa natale di Antonio La Penna, latinista di fama internazionale, la masseria di Pietra Durante di Bice Lapenna, autrice locale, e l’abitazione di Michele Lapenna, scrittore di memorie per la famiglia, sono visibili lungo il percorso di visita del borgo o lungo i cammini. Racchiudono storie e aneddoti audioconsultabili con le moderne app geolocalizzabili di Loquis.
Colombaie: alcune masserie sono caratterizzate dalla presenza di colombaie disposte lungo le pareti più alte delle abitazioni, rappresentavano la “macelleria” del contadino, che puntualmente ricavava uova o carne di piccione nelle cavità appositamente lasciate libere per far nidificare i colombi.
I forni di comunità: lungo il percorso di visita e durante i cammini sono stati individuati 3 forni di comunità, luoghi di socialità e di produzione del pane di famiglia.
Porcili, pollai e stalle: diverse masserie sono affiancate da manufatti e strutture rurali utili a testimoniare come animali e uomini vivessero simbioticamente l’ambiente rurale dedicato principalmente alla produzione di cibo ed alimentazione.
Apiario: ad Oscata di sotto sono presenti i resti di un antico apiario appartenuto alla famiglia Tenore dedicato alla produzione del miele presente lungo i cammini oscatesi.